Asian Fake: L’etichetta discografica senza confini

Asian Fake: L’etichetta discografica senza confini

[Da ZERO.EU, Intervista a Filippo Palazzo] -

Partiamo magari dalle origini di Asian Fake, come nasce e come avete fatto a costruire un’immagine di questo tipo?

"Ciao Zero, Asian Fake nasce nel 2017 con un progetto molto chiaro. Banalmente l’idea era quella di non seguire un iter prettamente discografico, ma di partire dalla musica come linguaggio universale e accessibile per parlare a tanti mondi vicini e mischiare tutte quelle espressioni artistiche che – sempre di più – già dialogano tra loro. L’immagine della label è piuttosto potente perché abbiamo scelto colori molto forti per raccontarla e per diversificare il più possibile la nostra linea rispetto al resto. La cura abbastanza maniacale dell’estetica, fin dall’inizio è stata e credo resti uno dei nostri punti di forza e di ricerca. La nostra comunicazione è gestita e pensata in maniera spesso e volentieri editoriale, come si fa per esempio nella moda, nell’editoria o nella comunicazione di una mostra. Nulla deve essere brutto o fuori posto per non indebolire l’artista e il progetto che sta passando." [CONTINUA A LEGGERE]

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